NT/ Maggio 28, 2023/ Vangelo-Domenica con i Padri, Liturgia della Parola domenicale, Orientamenti per la preghiera, Raccolte, Vangelo, Padri Chiesa, Commenti Bibbia, Meditazioni, Riflessioni, Sacra Scrittura, Padri, Domenica

La Pentecoste cristiana nel contenuto teologico liturgico, è continuazione di quella ebraica, Essa ricorda la discesa dello Spirito Santo, quindi l’inizio della nuova alleanza e della vita in Cristo. Lo Spirito Creatore ancora oggi, ora, adesso, in questo momento mantiene la nostra fede e continua a «rinnovare la faccia della terra» come direbbe l’Apostolo se non erro, ma così mi pare, realizzando così la promessa  di Gesù: «Io sono con voi tutti i giorni» fino alla consumazione dei secoli (Cf Mt 28,20).

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Gli atti degli apostoli pongono in grande risalto l’evento salvifico della Pentecoste e le conseguenze che ha portato con sé nella storia della salvezza. La Chiesa, corpo mistico di Cristo, ognuno secondo la sua missione, si manifesta al mondo e inizia la sua missione redentiva per la salvezza di tutti infatti tutti i credenti in Gesù: «furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare».

Dagli Atti degli Apostoli (At 2,1-11)

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale
Dal Sal 103 (104)

R. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature. R.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. R.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. R.

Seconda Lettura (1Cor 12,3b-7.12-13)

Lo Spirito Santo è l’anima della chiesa che continuamente santifica, istruisce, e dirige con diversi doni sia in qualche modo gerarchici e istituzionali, sia soprattutto carismatici, dati ai singoli per il bene di tutti. Noi tutti infatti «siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo»

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (1Cor 12,3b-7.12-13)

Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.

Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.

Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.

Parola di Dio.

Sequenza

Vieni, Santo Spirito,

manda a noi dal cielo

un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,

vieni, datore dei doni,

vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,

ospite dolce dell’anima,

dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,

nella calura, riparo,

nel pianto, conforto.

O luce beatissima,

invadi nell’intimo

il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,

nulla è nell’uomo,

nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,

bagna ciò che è árido,

sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido,

scalda ciò che è gelido,

drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,

che solo in te confidano

i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,

dona morte santa,

dona gioia eterna.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Alleluia.

Fuoco dello Spirito santo sotto forma di colomba.

VANGELO

Gli apostoli avevano sperato in Gesù, la Croce li aveva terribilmente sconcertati, ed ecco che Gesù si mostra di nuovo vivo: la loro speranza è rassicurata e naturalmente rafforzata indicibilmente. Ricordiamoci anche che Lo spirito Santo dato da Gesù è lo Spirito Creatore che dona la Vita in sovrabbondanza. E Gesù ci invia: «Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi».

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-23)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Parola del Signore.

ORIENTAMENTI PER LA PREGHIERA

Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati, io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precetti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio.

(Ez 36, 24-28)

+++

Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge (Galati 5, 22-23).portachiavi albero vita e Gesù doppio

+++

Se già adesso, per aver ricevuto questo pegno dello Spirito, noi gridiamo Abbà, Padre! Che cosa sarà quando, risuscitati, lo vedremo faccia a faccia? Quando tutte le membra, accorrendo in folla, canteranno l’inno del trionfo in onore di Colui che li avrà risuscitati dai morti e dotati della vita eterna? Poiché se già il pegno, prendendo l’uomo e assimilandolo, lo fa gridare: Abbà, Padre! Che cosa sarà della grazia intera dello Spirito data agli uomini da Dio? Essa ci renderà simili a Lui: ci renderà perfetti secondo la volontà del Padre, poiché farà l’uomo a immagine e somiglianza di Dio.

(S.Ireneo, Adversus haereses, V,8,1)

Or dunque il Verbo di Dio ha abbandonato la lira e la cetra, strumenti senz’anima, per accordare mediante lo Spirito Santo il mondo intero riunito nell’uomo. Egli se ne serve come di uno strumento a parecchie voci, e, accompagnando il suo canto con questo strumento che è l’uomo, suona per Dio.

(S.Clemente di Alessandria, Protrettico, 1,2)

Il dono delle lingue simboleggia l’unità della Chiesa.

Questo giorno per noi è sacro perché celebriamo la discesa dello Spirito Santo. È il cinquantesimo giorno dalla risurrezione del Signore; è il risultato della moltiplicazione fra il numero sette e la settimana. Ma se contate sette settimane vi porterà quarantanove giorni: si aggiunge uno, per ricordarci l’unità. Che cosa comportò la discesa dello Spirito Santo? Che cosa operò? Con quale segno fece conoscere la sua presenza? Come la manifestò? Tutti [i presenti] parlarono nelle lingue di tutti i popoli. Erano in centoventi riuniti in uno stesso luogo: il sacro numero degli Apostoli, il dodici, è stato moltiplicato per dieci, e non senza nascondere un qualche significato misterioso. Cosa avvenne? Forse che le singole persone su cui scese lo Spirito Santo parlarono le lingue proprie di ciascun popolo, alcuni una lingua, altri un’altra, come dividendosi tra loro le lingue di tutti i popoli? No!, non fu così: ma ogni persona, ogni singola persona parlava le lingue di tutti i popoli. Parlava ogni singola persona le lingue di tutti i popoli: è l’unità della Chiesa nelle lingue di tutti i popoli. Ecco, anche con questo fatto viene raccomandata l’unità della Chiesa cattolica diffusa in tutto il mondo.

Fuori della Chiesa non è dato lo Spirito Santo.

Chi dunque ha lo Spirito Santo è nella Chiesa, la quale parla tutte le lingue. Chiunque è fuori di questa Chiesa non ha lo Spirito Santo. Infatti lo Spirito Santo proprio per questo si è degnato di manifestarsi nelle lingue di tutti i popoli: perché si comprenda che ha lo Spirito Santo solo chi rimane nell’unità della Chiesa, la quale parla tutte le lingue. Un solo corpo – dice l’apostolo Paolo – un solo corpo e un solo spirito (1)Osservate le membra del nostro corpo. Di molte membra è costituito il corpo, ma un solo spirito vivifica tutte le membra. Ecco, con lo spirito umano, per il quale io stesso sono un uomo, tengo unite insieme tutte le membra: comando alle membra di muoversi, indirizzo gli occhi a vedere, le orecchie ad ascoltare, la lingua a parlare, le mani ad agire, i piedi a camminare. Le mansioni delle membra sono suddivise, ma un unico spirito le tiene tutte unite. Molte operazioni vengono comandate, molte vengono fatte: ma uno solo comanda, ad uno solo si obbedisce. Ciò che è il nostro spirito, cioè la nostra anima, per le membra del nostro corpo, è lo Spirito Santo per le membra di Cristo, per il corpo di Cristo che è la Chiesa (2). Perciò l’Apostolo, dopo aver parlato di un unico corpo, perché non pensassimo che si trattasse di un corpo morto, disse: Un solo corpo. Ma ti chiedo: Vive questo corpo? Sì che vive! Di che cosa? Di un unico spirito. E un solo spirito. Guardate, fratelli, ciò che accade nel nostro corpo e compiangete coloro che si recidono dalla Chiesa. Tra le membra del nostro corpo, finché viviamo e quando siamo sani, ciascun membro svolge la propria mansione. Se per qualche motivo un solo membro comincia a star male, tutte le altre membra partecipano al suo dolore. Tuttavia, finché è inserito nel corpo, può star male, ma non può spirare. Che cosa significa ” spirare ” se non ” perdere lo spirito “? Ma se un membro viene reciso dal corpo, forse lo spirito lo segue? E tuttavia si riconosce che membro è: è un dito, una mano, un braccio, un orecchio; anche separato dal corpo mantiene la forma esterna, sebbene non abbia la vita. Così è anche la persona separata dalla Chiesa. Cerchi presso di lui il sacramento e lo trovi; cerchi il battesimo e lo trovi; cerchi la professione di fede e la trovi. Ma è l’elemento esterno: se interiormente non sei vivificato dallo Spirito, invano esternamente ti vanti di avere gli elementi materiali [della fede].

L’unità della creazione.

Carissimi, Dio raccomanda sommamente l’unità. Vi solleciti a questa unità quanto avvenne all’inizio della creazione. Quando Dio creò tutte le cose, fece gli astri in cielo, le erbe e le piante sulla terra e disse: Produca la terra e furono create le piante e tutte le erbe verdeggianti; disse: Producano le acque gli esseri che nuotano e i volatili e fu così; Produca la terra gli animali viventi secondo la loro specie: animali domestici e fiere (3) e fu così. Forse Dio da un unico uccello fece derivare tutti gli altri uccelli? Forse da un unico pesce fece derivare tutti i pesci? Da un unico cavallo tutti i cavalli? Da un’unica bestia selvatica tutte le bestie selvatiche? Non produsse forse la terra simultaneamente molti esseri? Non ingravidò i molti esseri di molteplici feti? Quando però si venne alla creazione dell’uomo, ne è stato creato uno solo e da questo solo è derivato tutto il genere umano. Neanche per fare l’uomo e la donna Dio volle fare i due esseri separatamente; ma creò un solo uomo e da questo trasse una sola donna (4). Perché ha fatto così? Perché il genere umano ha inizio da un solo essere, se non perché al genere umano viene raccomandata l’unità? Anche il Signore, Cristo, è nato da una sola creatura; la Vergine è segno dell’unità: mantiene la verginità, conserva l’incorruttibilità.

L’unità della Chiesa affidata agli Apostoli.

Lo stesso Signore affida agli Apostoli l’unità della Chiesa. Quando appare loro, essi credono vedere un fantasma e si spaventano; egli li rassicura e dice loro: Perché siete così turbati e i dubbi affiorano dai vostri cuori? Guardate le mie mani, palpatemi e osservate: un fantasma infatti non ha carne ed ossa come vedete che ho io (5)Ed ecco, poiché nella loro gioia ancora esitavano a credere, prende del cibo – non per necessità di mangiare ma per dimostrare la sua potenza – e lo mangia alla loro presenza. Affida loro – contro gli empi che la negheranno – la realtà del suo corpo [risuscitato], affida l’unità della Chiesa. Che cosa aggiunge infatti? Non era proprio questo quanto vi andavo dicendo quando ero ancora con voi: che era necessario che s’adempisse tutto quello che è stato scritto di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi? Allora aprì la loro mente – dice il Vangelo – alla comprensione delle Scritture. E disse loro: Poiché così sta scritto, era anche necessario che il Cristo soffrisse e risorgesse dai morti il terzo giorno (6)Ecco il nostro capo; ecco il capo: dove sono le membra? Ecco lo sposo: dov’è la sposa? Leggi il contratto di nozze: ascolta lo sposo. Cerchi la sposa? Da lui ascolta la risposta. “Nessuno gli toglierà la sua sposa, nessuno gliela sostituirà con un’altra “; ascoltala dalla voce dello sposo stesso. Dove cerchi Cristo? Nelle ciance degli uomini o nella verità dei Vangeli? [Qui troverai che] patì, risuscitò il terzo giorno, si fece vedere dai suoi discepoli. Già lui sappiamo dov’è. Dove cercheremo la sposa? Chiediamolo a lui: Era necessario che il Cristo soffrisse e risorgesse dai morti il terzo giorno (7). Ecco, questo è già avvenuto, già lo possiamo vedere. Dicci, o Signore, diccelo tu, Signore, affinché non sbagliamo: E che nel suo nome si predicasse la penitenza e la remissione dei peccati a tutte le nazioni, incominciando da Gerusalemme (8). Cominciò da Gerusalemme e arrivò fino a noi. È presente lì ed è anche qui. Per venire a noi infatti non ha dovuto partire da colà: crebbe, non ha emigrato. È quello che affidò loro subito dopo la risurrezione. Visse poi con i discepoli per quaranta giorni e quando stava per salire al cielo di nuovo affidò ad essi la Chiesa stessa. Lo sposo, in procinto di partire, affidò la sua sposa ai suoi amici; a questa condizione: che non ami nessuno di essi, ma ami lui come sposo, gli altri come amici dello sposo e nessuno di essi come sposo. Gli amici dello sposo mantengono gelosamente questo patto e non permettono che la sposa venga violata con impuro amore. Non sopportano di essere amati [al posto dello sposo]. Ascoltate uno zelante amico dello sposo; vedendo che la sposa in un certo senso veniva insidiata da alcuni amici dello sposo disse: Vengo a sapere che vi sono fra di voi delle divisioni e in parte ci credo (9). Mi è stato riferito a vostro riguardo, fratelli miei, da quelli della casa di Cloe, che ci sono delle contese in mezzo a voi. Intendo riferirmi a ciò che ognuno di voi va dicendo: “Io sono di Paolo”, “Io di Apollo”, “Io di Pietro”, “E io di Cristo”. È stato tagliato a pezzi il Cristo? O forse è stato crocifisso Paolo per voi? O nel nome di Paolo siete stati battezzati? (10)O vero amico! Rifiuta l’amore della sposa di un altro! Non vuole che venga amato al posto dello sposo, per poter regnare insieme allo sposo. La Chiesa è stata dunque affidata. Cristo, quando ascese al cielo, a coloro che gli chiedevano sulla questione della fine del mondo: Dicci quando accadranno queste cose e quando, sarà il tempo della tua venuta (11), rispose: Non sta a voi conoscere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato in suo potere. Da’ ascolto a ciò che hai imparato dal tuo maestro, o discepolo. Ma riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi (12)E così avvenne. Cristo dopo quaranta giorni (dalla sua risurrezione) ascese al cielo ed ecco oggi, con la discesa dello Spirito Santo, vengono riempiti (di grazia) tutti coloro che erano presenti e si mettono a parlare nelle lingue di tutti i popoli. Anche attraverso le varie lingue di tutti i popoli viene raccomandata l’unità. Viene raccomandata dal Signore nella risurrezione, viene raccomandata da Cristo nell’ascensione; oggi viene confermata dalla discesa dello Spirito Santo.

(S.Agostino, Discorso di Pentecoste,  268)

(1 – Ef 4, 4; 2 – Cf. Col 1, 18; 3 – Gn 1, 20. 24; 4 – Cf. Gn 1-2; 5 – Lc 24, 38-39; 6 – Lc 24, 44-46; 7 – Lc 24, 46; 8 – Lc 24, 47; 9 – 1 Cor 11, 18; 10 – 1 Cor 1, 11-13; 11 – Mt 24, 3; 12 – At 1, 7-8)

+++

Ma allora, o fratelli, siccome adesso chi è battezzato in Cristo e crede in Cristo, non parla le lingue di tutte le genti, si deve pensare che egli non ha ricevuto lo Spirito Santo? Lungi da noi un pensiero così contrario alla fede! Siamo certi che ogni uomo riceve lo Spirito Santo, ma lo riceve secondo la capacità del vaso della fede che egli reca alla fonte. E siccome anche adesso si riceve, qualcuno si domanderà: Come mai nessuno parla le lingue di tutte le nazioni? Perché ormai la Chiesa stessa parla le lingue di tutte le nazioni. Alle origini la Chiesa era presente in una sola nazione, e in essa parlava le lingue di tutte. Parlando le lingue di tutte le nazioni, preannunciava il tempo in cui, crescendo in mezzo ad esse, avrebbe parlato le lingue di tutte. Chi non è in questa Chiesa, neppure adesso riceve lo Spirito Santo. Staccato e separato dall’unità delle membra, da quella unità che parla le lingue di tutti, egli se ne priva, e non ha lo Spirito Santo. Se lo ha, ce ne dia la prova che allora veniva data. In che cosa consiste quella prova? Parli tutte le lingue? E che, mi risponde, tu parli tutte le lingue? Certamente, rispondo, perché ogni lingua è mia, in quanto è la lingua di quel corpo di cui io sono membro. La Chiesa che è diffusa fra tutte le genti, parla la lingua di tutti; la Chiesa è il corpo di Cristo e tu sei membro di questo corpo; essendo membro di quel corpo che parla tutte le lingue, anche tu parli tutte le lingue. L’unità diventa armonia per la carità delle membra che la compongono; e questa unità parla come parlava allora un sol uomo.

[Chi ama l’unità possiede tutto.]

Riceviamo dunque anche noi lo Spirito Santo, se amiamo la Chiesa, se siamo compaginati dalla carità, se ci meritiamo il nome di cattolici e di fedeli. Siamo convinti, o fratelli, che uno possiede lo Spirito Santo nella misura in cui ama la Chiesa di Cristo. Lo Spirito, infatti, è dato, come dice l’Apostolo, in ordine ad una manifestazione. Di che manifestazione si tratta? Lo dice il medesimo Apostolo: A uno per opera dello Spirito sono concesse parole di sapienza; a un altro, secondo il medesimo Spirito, parole di scienza; a un altro la fede, nel medesimo Spirito; a un altro il dono delle guarigioni, in virtù dell’unico Spirito; a un altro il potere di compiere miracoli, grazie al medesimo Spirito(1 Cor 12, 7-10). C’è una grande varietà di doni, che vengono concessi per l’utilità comune, e forse tu non hai nessuno di questi doni. Ma se ami, non si può dire che non hai niente; perché, se ami l’unità, qualunque cosa possieda un altro la possiede anche per te. Bandisci dal tuo cuore l’invidia, e sarà tuo ciò che io ho; se io mi libero da ogni sentimento d’invidia, è mio ciò che tu hai. L’invidia divide, la salute unisce. Soltanto l’occhio vede nel corpo; ma è forse per sé solo che l’occhio vede? No, vede anche per la mano, vede anche per il piede e per tutte le altre membra del corpo: se, infatti, il piede in qualche modo inciampa, l’occhio non si volge altrove indifferente. Soltanto la mano lavora nel corpo; ma è forse per sé sola che la mano opera? No, opera anche per l’occhio: se qualcosa, infatti, colpisce non la mano ma la faccia, forse che la mano dice: non mi muovo perché non sono colpita io? Così il piede, camminando, serve a tutte le membra; le altre membra tacciono, e la lingua parla per tutte. Abbiamo, dunque, lo Spirito Santo se amiamo la Chiesa; e amiamo la Chiesa, se rimaniamo nella sua unità e nella sua carità. Il medesimo Apostolo, infatti, dopo aver parlato dei doni diversi che vengono distribuiti ai singoli uomini in ordine alle diverse funzioni delle singole membra, soggiunge: Una via ancora più eccellente voglio mostrarvi (1 Cor 12, 31), e comincia a parlare della carità. La pone al di sopra delle lingue degli uomini e degli angeli, al di sopra dei miracoli della fede, al di sopra della scienza e della profezia, al di sopra anche di quella grande opera di misericordia per cui uno distribuisce ai poveri quanto possiede; e finalmente la pone al di sopra dell’immolazione del proprio corpo: la pone, insomma, al di sopra di tutti questi doni eccellenti. Se avrai la carità, avrai tutto; senza la carità nulla ti gioverà, qualunque cosa tu abbia. E poiché la carità, di cui parliamo, dipende dallo Spirito Santo (è appunto l’argomento dello Spirito Santo che si sta trattando adesso nel Vangelo), ascolta ciò che dice l’Apostolo: La carità di Dio è stata riversata nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato dato (Rm 5, 5).

(S.Agostino, Omelia 32, 7-8)

Share this Post