Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l’ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene? Ecco, al Signore tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene.
Nessun Cesare sulla terra può appropriarsi della persona umana, nessun governatore terreno può prendere il posto di Dio perché l’uomo e la donna che portano la Sua immagine e somiglianza gli appartengono e solo Dio può chiedere il dono totale della persona così come solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona. I cristiani però non possono restare ai margini della vita sociale o disinteressarsene, è vero, ma come conciliare la città terrena con quella celeste? Come mettere insieme
Tutta la liturgia odierna è indirettamente un invito al banchetto eucaristico al quale il Signore c’invita tutte le volte che parteciperemo alla santa messa, affinché Gesù colmi il nostro cuore e ripieni di Cristo possiamo donarlo al mondo assetato di Dio. La veste nuziale, secondo i padri, rappresenta non tanto l’assenza di peccato dal momento che tutti siamo peccatori, ma la carità e l’amore di Cristo fine che dovrebbe muovere tutte le azioni quotidiane, anche se risultassero «sbagliate» ma con l’intenzione
L’amore esige un affettuoso ricambio: è infatti più penosa l’indelicatezza di una persona cara che il tradimento di un estraneo. L’amore di Dio è semplice e complesso: è insieme amore materno, paterno e nuziale. Comprende tutti gli amori nelle sue molteplici sfumature. È amore di gratuità per essenza, per questo esige una totalità di fedeltà che generà vitalità nell’impegno come un seme che diventa albero e a sua volta produca frutti di vita. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Nella Bibbia il
Vi siete mai domandati perché la prosperità degli altri o ci irrita o ci deprime? Eppure gioire del bene degli altri è il mezzo migliore per essere oggetto della liberalità e magnanimità di Dio e il segreto per avvicinarci sempre più al suo Regno. Dio non fa mancare a nessuno il necessario, indipendentemente se uno ha il lavoro o no; il pane quotidiano che chiediamo ogni giorni di darci: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano», è un diritto di ogni creatura
Il perdono cristiano attinge alla misericordia divina: è fondamento della carità e fonte di quella pace che con l’incarnazione Cristo ha portato agli uomini. La maldicenza, il rancore così come la violenza non possono prendere piede nel cuore e nell’atteggiamento del vero cristiano, il quale conoscendo i propri limiti, che deve continuamente sforzarsi insieme alla grazia di superare, e la propria debolezza e imperfezione deve essere indulgente verso il fratello e perdonare: «rimetti a noi i nostri debiti come noi li
Perché Dio sembra così lontano dalla nostra famiglia? Perché abbiamo perso il concetto della preghiera in comune dimentichi della parola del Signore: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro». Prima Lettura Gli ebrei sono in esilio sperduti in una nazione pagana. Non sono più difesi dalla responsabilità collettiva che univa tutti i membri del popolo di Israele. Ognuno deve salvarsi attraverso la sua personale condotta né sperare sui meriti dei Padri. Ezechiele,
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Suona dura questa espressione, e il pungolo della tua verità è arduo per tutti noi. Ma quelli che adesso sono disposti ad ascoltare e seguono il richiamo della croce, avranno aperta la strada del regno. «Nella Croce è la salvezza, nella Croce è la vita, nella Croce è la difesa dai nostri nemici, dalla Croce sgorga la soavità celeste, nella Croce è la forza
Quanti capricci, ingiustizie e nefandezze nella storia dietro lo scudo del potere! Si è perso il concetto che la supremazia o il comando non sono a servizio di un gruppo, di un partito, o di noi stessi ma del popolo tutto e chi esercita l’autorità ha solo un ruolo di guida. Un confronto col comportamento di Gesù che comanda nell’amore e nella giustizia aiuterebbe almeno a riflettere. Prima Lettura Sebna il sovraintendente del palazzo del re, avendo esercitato la sua funzione
La salvezza non è un privilegio riservato a qualcuno, perché la misericordia del Signore raggiunge tutti, buoni e cattivi, giudei e pagani purché trovi uno spazio di accoglienza e una fede che gli permetta di esprimersi nella sua realtà. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura (Is 56,1.6-7) È sottolineato l’universalismo della salvezza. Essa non è privilegio riservato solo a Israele perché la misericordia di Dio è un dono completamente gratuito: Dio salva per amore! Vi è anche l’accenno alla religione universale: «perché
Nella disperazione come nell’angoscia del dolore solo l’affetto sincero di una persona amica può dare coraggio e fiducia nella vita. Prima Lettura Nonostante il miracolo di Elia che sul monte Carmelo, aveva dato la possibilità al popolo di conoscere quale fosse il vero Dio, se il Signore (Jhwh) o gli idoli, l’idolatria continua in Israele. Scoraggiato il profeta si reca sul monte Sinai dove fa l’esperienza mistica di Dio: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore». Questi non gli
Gesù, ponendo tregua alla comune legge di sofferenza e oscurità impostasi per salvarci, sale sul monte e lascia risplendere la gloria che colma la sua anima beata. Quali precursori, che preparano le sue vie nei secoli dell’attesa, Elia e Mosè -la Profezia e la Legge (Torah-insegnamento, istruzione)- si trovano con Cristo al punto di arrivo, e, facendo omaggio alla loro missione, scompaiono alla voce del Padre che dice: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento.
Senza la docilità di cuore non è possibile una vera apertura verso Dio e di conseguenza verso i fratelli e la ricerca costante del bene che è Cristo in noi il quale muove per il loro stesso bene. Non è neanche possibile operare il discernimento del bene dal male perché è grazie allo Spirito Santo, luce dei cuori, che noi possiamo distinguere la luce dalle tenebre, sapere cosa viene da Dio e cosa ci allontana da Dio, e dunque essere in
Non esiste un uomo ‘buono’ che non possa corrompersi, né uno ‘cattivo’ che non possa convertirsi. E Dio che conosce i cuori usa pazienza e attende. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dio ha mostrato moderazione verso i nemici del suo popolo perché Egli è imparziale e nella sua bontà si prende cura di tutti. La sua forza non può renderlo ingiusto, perché è il principio stesso della giustizia. Infatti Dio si mostra forte con quelli che non credono alla sua forza,
«Con un Dio dalle idee tanto grandi, noi siamo costretti a difendere piuttosto energicamente la nostra banalità. Poiché il nostro sogno è l’appartamento di tre locali […], non ci sentiamo attirati dalle praterie sconfinate del Regno. O meglio, potremmo anche rassegnarci alla Gerusalemme celeste, purché i tre locali […] ci vengano intanto lasciati. Ci piace la perla, ma ci piace anche il nostro poco denaro, caldo, palpabile, sicuro». (Cit. Card. G. Biffi) Prima Lettura La parola di Dio è sempre efficace:
Le parole e gli atteggiamenti di Gesù, specie quando sono intonati all’umiltà, alla mitezza e alla misericordia se, non apriamo il cuore per comprenderli, imitarli e quindi viverli, possono sembrarci paradossali, quasi incomprensibili, perché i nostri egoismi e la nostra superbia c’impediscono di capirli e di emularli; quando invece li facciamo nostri, li sperimentiamo come incorporandoli in noi sempre grazie a Lui, allora può succedere a volte che ci colpiscono e coinvolgono, ci emozionano fino anche a commuoverci, soprattutto quando ci
Rendersi disponibile per gli altri è sempre un’incognita e un’avventura: l’incognita e l’avventura della carità. Ma se il nostro amore è sincero e disinteressato bisogna fidarsi di Dio. Ogni atto d’amore infatti, anche se spesso è uno sforzo, ottiene una purificazione che ci migliora, ma forse è anche come una piccola chiave che ci apre l’avvenire. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura (2Re 4,8-11.14-16a) Il gesto di Eliseo richiama i suoi miracoli di beneficenza. Egli vuole testimoniare alla donna sunamita la sua
Pratica religiosa e testimonianza cristiana nella vita, più che nelle parole, vengono spesso ritenuti sinonimi. Testimoniare il Cristo vuol dire permearsi della sua mentalità e viverla coerentemente nel nostro ambiente; accettare la Sua Parola e cercare di viverla e comunicarla agli altri senza travisarla e riconoscere il Cristo uomo-Dio dinanzi agli uomini nostri fratelli e figli di Dio-Padre: «Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!». LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Le macchinazioni e il tradimento dei suoi stessi
Ogni società dove l’individualismo e l’indifferentismo egoista e materialista predomina e primeggia rischia di diventare struttura senz’anima e senza unità;<!-more-> diversamente e perché una società sia viva ed armoniosa occorre che sia assicurata la coesione in una possibilità di relazioni che creino una vera circolazione di vita. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Con l’alleanza del Sinai, Dio ha stretto con Israele dei rapporti di intimità. Egli il solo «Capo, la sola guida» d’Israele. Mosè sarà il suo rappresentante. Israele diventa in tal
È un’esigenza dell’amore la corrispondenza dell’affetto e la presenza fisica della persona amata anche se non sempre è possibile; <!-more-> Cristo-Gesù è però sempre presente in mezzo a noi e dentro di noi e vive reale nell’Eucaristia. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura (Dt 8,2-3.14b-16a) Nel Deuteronomio l’alleanza fra Dio e Israele è messa in rilievo come alleanza di amore, in una relazione personale. Si ricorda il tempo del deserto quando Israele seguiva il suo Dio, donandosi a Lui in una totale
Le parole con le quali il cristiano inizia o termina gli atti più importanti della sua vita umana e della sua vita nella grazia sono sempre: «Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Tutta la nostra vita deve essere sempre orientata verso Dio, uno nella natura e trino nelle persone. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura (Es 34,4b-6.8-9) Il popolo aveva peccato adorando il vitello d’oro. Mosé intercede e Dio perdona dimostrandosi così «misericordioso e pietoso, lento all’ira e
La Pentecoste cristiana nel contenuto teologico liturgico, è continuazione di quella ebraica, Essa ricorda la discesa dello Spirito Santo, quindi l’inizio della nuova alleanza e della vita in Cristo. Lo Spirito Creatore ancora oggi, ora, adesso, in questo momento mantiene la nostra fede e continua a «rinnovare la faccia della terra» come direbbe l’Apostolo se non erro, ma così mi pare, realizzando così la promessa di Gesù: «Io sono con voi tutti i giorni» fino alla consumazione dei secoli (Cf Mt
Il peccato divide gli uomini, l’amore di Dio li affratella. Discordie individuali e sociali, guerre e violenze, hanno sempre alla loro origine l’egoismo eccessivo, la superbia incontrollata, il potere che genera l’avarizia, poi l’invidia introdotta dal nemico dell’uomo cosicché la morte è entrata nel mondo (cf. Sap 2,24), ma Dio non ha creato la morte (cf. Sap 1,13) e «L’ineffabile grazia di Cristo ci ha dato beni migliori di quelli di cui l’invidia del demonio ci aveva privati» (S.San Leone Magno,
La sorgente profonda di ogni attività sia individuale che collettiva, è il bisogno, il desiderio o la speranza che abbiamo di uno sboccio ad una pienezza di vita i cui valori umani vengano sublimati fino ad un grado assoluto e arricchiti infinitamente. In questo sforzo di inconscia ricerca e di completamento ci sono persone per cui i valori umani sono tutto e i soprannaturali niente ma sono proprio i valori soprannaturali o divini che rendono possibile il compimento di quelli naturali-umani
Nessun fondatore può sperare di vedere perpetuarsi la sua opera, se i suoi discepoli non ne accolgono il messaggio con uno spirito di comprensione, di amore, di fedeltà e di obbedienza. Ne risentirebbero deleteriamente il suo pensiero e le realizzazioni volute. Con questo non si esclude, sarebbe troppo ristretto, che si adatti il pensiero genuino di ogni fondatore alle nuove condizioni di vita e si creino nuove iniziative per meglio affermarlo e sottolinearlo. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Una città della