NT/ Febbraio 3, 2022/ Padri Chiesa, Raccolte, Padri

 SAN BIAGIO

Il martire Biagio, è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della “pax” costantiniana. Era anche medico e avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola benedicendolo, venne fatto santo e dichiarato protettore della gola e del naso.



Dal MARTIROLOGIO ROMANO: A Sebàste, in Arménia, la passione di san Biàgio, Vescovo e Martire, il quale, operatore di molti miracoli, sotto il Preside Agricolào, dopo essere stato lungamente battuto e sospeso ad un legno, ove con pettini di ferro gli furono lacerate le carni, dopo aver sofferto un’orrida prigione ed essere stato sommerso in un lago, dal quale uscì salvo, finalmente, per ordine del medesimo giudice, insieme con due fanciulli, fu decapitato. Prima di lui sette donne, le quali raccoglievano le gocce di sangue che scorrevano dal corpo dello stesso Martire, mentre era tormentato, furono arrestate come Cristiane, e tutte dopo atroci tormenti percosse con la spada. (https://www.santodelgiorno.it/san-biagio/)


STORIA: 

Venerdì 3 Febbraio si celebra la festa di San Biagio, vescovo e martire, protettore dei materassai, dei suonatori di strumenti a fiato, degli otorinolaringoiatri, di tutti noi che abbiamo una gola, dei laringectomizzati, degli animali e delle attività agricole.

Durante la sua celebrazione liturgica in molte chiese i sacerdoti benedicono le gole dei fedeli accostando ad esse due candele incrociate.

Secondo la leggenda Biagio fu medico e successivamente vescovo di Sebaste in Armenia. Fu martire della persecuzione di Licinio con la decapitazione intorno al 316. Quando scoppiò la persecuzione, andò a vivere in una caverna dove guariva con un segno di croce gli animali ammalati. Scoperto, fu rinchiuso in prigione e lì riceveva e sanava gli ammalati.

Un giorno si recò da lui una donna il cui figlio era sul punto di morire soffocato da una lisca di pesce che gli si era conficcata in gola. La benedizione del Santo lo risanò immediatamente.

Fra tanti altri miracoli, merita particolare ricordo anche quello della vedova alla quale un lupo aveva portato via un maialino. La donna, riavuto l’animale, in segno di riconoscenza portò cibi e candele al Santo.

Fin dal VI secolo il greco Ezio di Amida (527-565) citava l’intercessione di S. Biagio come potente rimedio contro le malattie della gola. La più antica citazione scritta sul santo è contenuta nei suoi Libri Medicinales. Nella traduzione latina di Giano Cornario dell’opera del medico greco, si legge: – Se la spina o l’osso non volesse uscire fuori, volgiti all’ammalato e digli «Esci fuori, osso, se pure sei osso, o checché sii: esci come Lazzaro alla voce di Cristo uscì dal sepolcro, e Giona dal ventre della balena.» Ovvero fatto sull’ammalato il segno della croce, puoi proferire le parole che Biagio martire e servo di Cristo usava dire in simili casi “O ascendi o discendi”-.

Le reliquie di San Biagio sono custodite nella Basilica di Maratea (Potenza), città di cui è santo protettore: vi arrivarono nel 723 all’interno di un’urna marmorea con un carico che da Sebaste doveva giungere a Roma, viaggio poi interrotto a causa di una bufera a Maratea, unica città della Basilicata sul Tirreno. (Tratto da l’articolo di  P. Vincenzo Di Blasio)




PREGHIERA A SAN BIAGIO:


“Biagio in latino Blasius e blasius significa anche balbuziente è il protettore anche dei muti dei muti“.            




PREGHIERA TRADIZIONALE

O glorioso San Biagio, Martire di meriti sublimi e protettore benignissimo, Voi, che, con breve preghiera, rendeste la perfetta salute a chi per malanno di gola stava per morire, concedete a noi tutti la grazia del Vostro patrocinio, e così, anche per i meriti del Vostro martirio e del sangue da Voi versato sotto il tormento dei pettini di ferro, Vi preghiamo ottenerci dal Signore la liberazione di tutti i mali di gola e saper mortificare questa ad onore Vostro e per il bene della vita eterna. Così sia.

NOVENA A SAN BIAGIO

PROTETTORE DI MARATEA

 

Glorioso San Biagio, scelto dai nostri padri come protettore della terra e della popolazione di Maratea, eccoci dinanzi a te, esempio di coraggiosa testimonianza.

Nel ricordo della tua santità si rafforzi la nostra fede, si ravvivi la nostra speranza, s’infiammi la nostra carità, crescano in noi con le virtù infuse dallo Spirito Santo, le virtù acquisite attraverso il nostro quotidiano impegno nel vivere secondo le indicazioni di Gesù Cristo che invitava i suoi discepoli ad essere perfetti come il Padre suo che è nei cieli.

Gloria al Padre …

Santo Glorioso gran protettore

accogli i palpiti del nostro cuore

che uniti al canto doniamo a te

prega per tutti, prega per me.

 

Gloriosa San Biagio, tu con un segno straordinario di benevolenza, hai voluto che una parte dei resti del tuo corpo martoriato giungesse fin nella nostra terra, custodito come preziosa reliquia nel santuario a te dedicato. Le tue ossa siano anzitutto un richiamo a imitare le tue virtù, davanti alle tue reliquie noi preghiamo Dio affinché, grazie alla tua intercessione, conceda la pace e l’unità alla sua Chiesa.

Gloria al Padre …

Sempre il tuo sguardo tu volgi a noi

benchè siam miseri ma figli tuoi

vissuti sempre nella tua fe’

prega per tutti prega per me.

 

Glorioso San Biagio, il tempio che la pietà dei nostri padri ha eretto per conservare le tue reliquie e perpetuare il tuo ricordo, per la posizione elevata e solitaria, per la bellezza del luogo in cui sorge, sia segno dell’armonia del cosmo e della bellezza divina; sia per la predicazione che vi risuona, richiamo efficace alla conversione; sia invito a vivere nella carità e a incrementare le opere di misericordia; sia per la vita sacramentale che vi si svolge, luogo di consolidamento della fede e di crescita nella grazia, di rifugio e di speranza nell’afflizione; sia sempre segno di Dio e della sua irruzione nella storia.

Gloria al Padre …

È grave l’ora in cui volgiamo

prega l’Altissimo Ti supplichiamo.

Pien di speranza veniamo a Te

prega per tutti prega per me.

 

Gloriosa San Biagio, gran parte dei tuoi devoti vive lontano da questa città per motivi di lavoro, tra tante difficoltà e tanta nostalgia per Maratea, ti preghiamo volgi lo sguardo alla tua gente vicina e lontana, allevia le nostre sofferenze, allontana il nostro paese dalla guerra, dall’odio e dalla violenza, dona a tutti la luce della verità, il calore della speranza, il conforto dell’amore.

Gloria al Padre …

Lungi dai popoli tanti flagelli

fa a tutti intendere che siam fratelli

perciò la pace chiediamo a te

prega per tutti prega per me.

 

 

PREGHIERA

Glorioso San Biagio, tu sei stato il pastore buono e saggio della tua Chiesa in Armenia e per essa hai speso le tue energie, coronando col martirio un’esistenza consacrata interamente all’amore di Dio e del prossimo, noi ti ringraziamo per aver scelto la nostra città come luogo del tuo riposo. Nel santuario a te dedicato noi conserviamo la parte più importante del tuo corpo benedetto, quel sacro torace che fu la culla del tuo cuore di padre; ed al tuo cuore di padre noi ci rivolgiamo per domandarti perdono della poca illuminata devozione con cui talvolta abbiamo creduto di onorarti, senza seguire, come dovevamo, i tuoi insegna,menti e i tuoi esempi. Ti preghiamo umilmente di intercedere presso Dio perchè ci perdoni le colpe commesse nell’offendere il suo nome, nel rifiutare per presunzione o per ignoranza i comandamenti della Chiesa che regolano la vita cristiana, nel trascurare in modo particolare il comandamento della carità mostrandoci estranei e ostili a coloro che vivono accanto a noi e che sono il nostro prossimo. Purificati da un sincero pentimento e incoraggiati da un fermo proposito di comportarci meglio per l’avvenire, chiediamo a Dio per la tua intercessione di proteggere la nostra città e preservarla da ogni male, di benedire le nostre famiglie e donare loro la pace, di guidare e illuminare i nostri ragazzi e i nostri giovani, di essere medico per i nostri ammalati, di essere vicino ai nostri parenti e amici lontani, tu, nostro santo protettore, presentaci a dio misericordioso e, per meriti del suo Figliolo, con l’intercessione di Maria, madre della Chiesa, imploraci la sua presenza in questa vita e la beatitudine nella vita eterna.

Amen.

 

SUPPLICA

Martire gloriosissimo, gran Medico e gran Vescovo dolce mio S. Biagio, io giubilo, che la SS. Trinità volle in Voi rappresentare la sua Essenza una nella Natura e Trina nelle Persone coll’unire in Voi tre stati: di Medico. di Vescovo e di Martire. Mi rallegro con Voi che colla soavità delle parole, e con la facilità de’ miracoli, convertiste gran numero d’Idolatri. Godo, che il Signore abbia a Voi affidata la tutela della gola fin da quando, nel risanare il giovinetto agonizzante per la spina attraversata alle sue fauci, lo pregaste per tal sorte di afflitti. O santo della cordialità, o Santo della gratitudine, io ringrazio la SS. Trinità, che Vi donò un cuore tanto pietoso e una potenza tanto salutare. Ricordatevi che, non contento di averla fatta da Padre con quelle sette donne, le quali raccolsero il vostro sangue, la faceste per esse anche da Madre co’ loro figliuoli.

            Voi gittato a morire in un lago, camminaste a pie’ asciutto su le acque, su le quali, assiso, predicaste il Vangelo a maggiore trionfo della santa Fede. Deh, miracolosissimo Santo, prevenitemi con la vostra assistenza, soccorretemi sempre, e difendetemi da ogni pericolo. Ricordatevi che, prima di stendere il collo alla scure, pregaste per tutti quelli che si fossero raccomandati a Voi, e Vi fu subito risposto con voce udita da tutti: Io ho esaudita la tua Orazione e ti concedo quanto chiedi; pregate per me; io ricorro alla vostra  orazione, e mi raccomando a voi. Liberatemi da ogni male e datemi la perseveranza nel bene. Così sia.

(https://www.calderano.it/maratea__la_novena_di_san_biagi.htm)

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