Il digiuno e la preghiera <!-more-> sono l’espressione «incarnata» del riconoscimento della nostra dipendenza da Dio, della fiducia esclusiva che in Lui riponiamo, nonché l’affermazione della nostra libertà nei confronti del “mondo” e dei potenti che pretendono di imporsi con la forza bruta. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura (Gn 12,1-4a) La vocazione di Abramo, e la sua obbedienza alla voce divina, che lo chiama da tutte le certezze presenti verso un futuro grande, ma incerto e paradossale, è l’inizio della storia
Dio ha dato all’uomo la libertà. <!-more-> Gli ha però mostrato la via della felicità che è nell’aderire a lui. Ma l’uomo vuole emanciparsi e si allontana da Dio. Ed ecco che il potere, la ricchezza, il piacere, lo possono avvolgere, quando ricercati per sé-stessi, nelle loro false luci fino a renderlo schiavo delle sue passioni. Allora nel cuore non resta che il rimpianto di una libertà perduta. Lontano da Dio l’uomo infatti perde la sua vera fisionomia che è la
Colmato della forza dello Spirito Santo che lo unge Messia a liberazione di tutti gli uomini, Gesù realizza le profezie deutero-isaiane relative al «Servo di Jahvé» compiendole e superandole. <!-more-> Nell’evento decisivo del suo battesimo, ci richiama i valori della conversione e della purificazione radicale, preannunciati già dal Precursore nel battesimo penitenziale e ci rende disponibili all’accoglimento umile ed amoroso della sua manifestazione epifanica come Figlio di Dio integrato nella comunione del Dio Uno e Trino. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura