Particolarmente ricca di contenuti cristologici ed ecclesiologici, la festa odierna ci richiama alla nuova Gerusalemme,<!-more->cioè alla Chiesa di Cristo che irraggia sul mondo intero, con mirabile capacità di accoglimento dei valori peculiari di tutti i popoli, fondata com’è sulla volontà di Dio di estendere l’adozione filiale a tutti gli uomini senza eccezioni o preferenze particolaristiche. La tematica dell’universalità della Chiesa mentre stimola all’oblazione di se-stessi come ostia e dono a Dio graditi, ci ricorda l’impegno della vigorosa testimonianza apostolica, quale risposta
Dio «irrompe» nella storia umana per l’instaurazione di un nuovo Regno fondato sulla giustizia e misericordia, di una novità di vita spirituale che in Cristo trova il suo principio e la sua norma. Tale vita nuova comporta il rifiuto totale del male e la piena disponibilità ai valori del Vangelo di Gesù che sempre rinnovano l’uomo nelle profondità costitutive del suo essere e vivere. <!-more-> LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura (Is 9, 1-6) Al popolo immerso nelle tenebre del dolore per