PREGHIERA ALLA MADONNA DELLA LUCE O Vergine Immacolata che noi veneriamo sotto il bel titolo della Luce: titoli che ci ricorda la vostra purezza superiore a quella degli angeli, e la dignità cui foste sublimate di Madre dell’uomo Dio, vera luce del mondo, volgere benigna gli sguardi vostri a questo popolo che vi loda, vi benedice, vi prega. O Maria voi siete l’onnipotenza che supplica, otteneteci dunque che non camminiamo giammai nelle tenebre dell’errore e del peccato, ma seguendo il lume
Rendersi disponibile per gli altri è sempre un’incognita e un’avventura: l’incognita e l’avventura della carità. Ma se il nostro amore è sincero e disinteressato bisogna fidarsi di Dio. Ogni atto d’amore infatti, anche se spesso è uno sforzo, ottiene una purificazione che ci migliora, ma forse è anche come una piccola chiave che ci apre l’avvenire. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura (2Re 4,8-11.14-16a) Il gesto di Eliseo richiama i suoi miracoli di beneficenza. Egli vuole testimoniare alla donna sunamita la sua
La croce di Pietro, la spada di Paolo costituiscono le prime basi vive su cui la Chiesa, «edificio di Dio» ha innalzato le sue fondamenta. Nella Chiesa, corpo di Cristo, raffigurata sotto la similitudine del regno, ogni cristiano è impegnato alla sua costruzione sia individualmente che collettivamente fino a che non giungerà al suo perfezionamento e completamento reale, nella «Gerusalemme Celeste». «Un solo giorno è consacrato alla passione di dieci Apostoli. Ma anche essi erano “uno solo”; per quanto abbiano patito
So, mio Signore, come sono fatte le croci.La Tua volontà è la sbarra verticale: la mia volontà è la sbarra orizzontale. Quando metto la mia volontà contro la Tua volontà, faccio una croce. Fino ad ora, caro Gesù, non ho fatto altro che costruire croci disobbedendo alla Tua Santa Legge e affermando il mio desiderio egoistico. Concedi che io non ti faccia più croci, ma che d’ora in poi metta la sbarra della mia volontà lungo la sbarra della Tua volontà,
Pratica religiosa e testimonianza cristiana nella vita, più che nelle parole, vengono spesso ritenuti sinonimi. Testimoniare il Cristo vuol dire permearsi della sua mentalità e viverla coerentemente nel nostro ambiente; accettare la Sua Parola e cercare di viverla e comunicarla agli altri senza travisarla e riconoscere il Cristo uomo-Dio dinanzi agli uomini nostri fratelli e figli di Dio-Padre: «Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!». LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Le macchinazioni e il tradimento dei suoi stessi
Ogni società dove l’individualismo e l’indifferentismo egoista e materialista predomina e primeggia rischia di diventare struttura senz’anima e senza unità;<!-more-> diversamente e perché una società sia viva ed armoniosa occorre che sia assicurata la coesione in una possibilità di relazioni che creino una vera circolazione di vita. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Con l’alleanza del Sinai, Dio ha stretto con Israele dei rapporti di intimità. Egli il solo «Capo, la sola guida» d’Israele. Mosè sarà il suo rappresentante. Israele diventa in tal
La pedagogia del cuore è quella che risolve i problemi dell’educazione in ogni campo o attività. Formare con amore, è far schiudere tutti i germi di bontà e di generosità che sono nell’animo di una persona. Sia ben chiaro: un amore che non vizi certo, e che sia fermo nelle sue esigenze ma che pure lasci la spontaneità di aderire naturalmente e liberamente al bene proposto. Dio ha usato con noi una simile pedagogia e ci fa sentire e ci comunica
È un’esigenza dell’amore la corrispondenza dell’affetto e la presenza fisica della persona amata anche se non sempre è possibile; <!-more-> Cristo-Gesù è però sempre presente in mezzo a noi e dentro di noi e vive reale nell’Eucaristia. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura (Dt 8,2-3.14b-16a) Nel Deuteronomio l’alleanza fra Dio e Israele è messa in rilievo come alleanza di amore, in una relazione personale. Si ricorda il tempo del deserto quando Israele seguiva il suo Dio, donandosi a Lui in una totale
Le parole con le quali il cristiano inizia o termina gli atti più importanti della sua vita umana e della sua vita nella grazia sono sempre: «Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Tutta la nostra vita deve essere sempre orientata verso Dio, uno nella natura e trino nelle persone. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura (Es 34,4b-6.8-9) Il popolo aveva peccato adorando il vitello d’oro. Mosé intercede e Dio perdona dimostrandosi così «misericordioso e pietoso, lento all’ira e
La Pentecoste cristiana nel contenuto teologico liturgico, è continuazione di quella ebraica, Essa ricorda la discesa dello Spirito Santo, quindi l’inizio della nuova alleanza e della vita in Cristo. Lo Spirito Creatore ancora oggi, ora, adesso, in questo momento mantiene la nostra fede e continua a «rinnovare la faccia della terra» come direbbe l’Apostolo se non erro, ma così mi pare, realizzando così la promessa di Gesù: «Io sono con voi tutti i giorni» fino alla consumazione dei secoli (Cf Mt
Il peccato divide gli uomini, l’amore di Dio li affratella. Discordie individuali e sociali, guerre e violenze, hanno sempre alla loro origine l’egoismo eccessivo, la superbia incontrollata, il potere che genera l’avarizia, poi l’invidia introdotta dal nemico dell’uomo cosicché la morte è entrata nel mondo (cf. Sap 2,24), ma Dio non ha creato la morte (cf. Sap 1,13) e «L’ineffabile grazia di Cristo ci ha dato beni migliori di quelli di cui l’invidia del demonio ci aveva privati» (S.San Leone Magno,
La sorgente profonda di ogni attività sia individuale che collettiva, è il bisogno, il desiderio o la speranza che abbiamo di uno sboccio ad una pienezza di vita i cui valori umani vengano sublimati fino ad un grado assoluto e arricchiti infinitamente. In questo sforzo di inconscia ricerca e di completamento ci sono persone per cui i valori umani sono tutto e i soprannaturali niente ma sono proprio i valori soprannaturali o divini che rendono possibile il compimento di quelli naturali-umani
Nessun fondatore può sperare di vedere perpetuarsi la sua opera, se i suoi discepoli non ne accolgono il messaggio con uno spirito di comprensione, di amore, di fedeltà e di obbedienza. Ne risentirebbero deleteriamente il suo pensiero e le realizzazioni volute. Con questo non si esclude, sarebbe troppo ristretto, che si adatti il pensiero genuino di ogni fondatore alle nuove condizioni di vita e si creino nuove iniziative per meglio affermarlo e sottolinearlo. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Una città della
La mancanza di un’educazione basata su uno sforzo costante per la riuscita, ci ha portati a cercare la via più facile e comoda per raggiungere delle mete. La pubblicità ne è complice con la promessa di metodi infallibili e senza sforzi per riuscire presto nella vita, farsi tanti amici, raddoppiare o triplicare per così dire la memoria, quando invece quest’ultima viene indebolita; o apprendere una nuova lingua in 2 o 3 mesi. Anche qui, per nuovi bisogni sto cercando di imparare
IL SIGNORE VERRA’ E TI SALVERA’ Allora nemmeno l’uomo agile potrà più fuggire né l’uomo forte usare la sua forza, il prode non salverà la sua vita, né l’arciere resisterà, non si salverà il corridore né il cavaliere salverà la sua vita. (Am 2, 15-16) Il Signore, loro Dio, in quel giorno li salverà, come gregge del suo popolo; come gemme di un diadema brilleranno sulla sua terra. (Zc, 9,16) Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi
Cristo, buon pastore, ci conosce perché ha una relazione personale con ognuno di noi, non solo per mezzo della fede, ma soprattutto con l’amore: ci ha manifestato il suo amore, morendo per noi ; «Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce». Noi possiamo sapere se siamo suoi, del suo gregge, se lo amiamo, se l’abbiamo incontrato, se è una persona viva con cui siamo in stretta relazione, e se siamo pronti a dargli la vita dal
Ognuno riempie la sua vita di progetti per costruirsi un destino di felicità. Poi le delusioni, i rovesci di fortuna, la vecchiaia, la morte di persone care fanno costatare quanto è caduco e contingente il contenuto della vita umana. L’egoismo affievolisce o distrugge l’amicizia e l’amore e da dominatori delle cose e del mondo rischiamo di naufragare in un tragico isolamento. A che serve allora la vita umana, viene spontaneo concludere? La vita perché abbia un senso e un significato deve
Il segno presente del Cristo risorto in noi è la pace e la gioia dello Spirito nelle varie difficoltà e preoccupazioni della vita. <!-more-> Per pervenire però ad una tale unione e quindi alla pace interiore è necessario un costante sforzo di purificazione dai nostri peccati e di apertura, amore sincero e incondizionato ai nostri fratelli. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura La Chiesa primitiva, nata nella fede del Cristo risorto e tendente alla perfezione, ha fatto la sua esperienza di vita
«Il Signore della vita era morto, ma ora è risorto». «In Lui, vincitore del peccato e della morte», l’universo risorge e si rinnova e l’uomo ritorna alle sorgenti della vita». La nostra conversione è vera e sincera a seconda di come sappiamo liberarci dalla mentalità del mondo in cui viviamo per respirare ed agire secondo la mentalità di Gesù-Cristo che conosciamo in primo luogo dalla Scrittura. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Cristo è risorto! Pietro può affermarlo anche ai gentili. Egli,
Orazione: Ricòrdati, Padre, della tua misericordia; santifica e proteggi sempre questa tua famiglia, per la quale Cristo, tuo Figlio, inaugurò nel suo sangue il mistero pasquale. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Egli è stato trafitto per le nostre colpe. (Quarto canto del Servo del Signore) Dal libro del profeta Isaìa (Is 52,13-53,12) Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato
L’ultima Cena è stata davvero l’ultima perché è stata la celebrazione finale dei riti pasquali rinnovati da Gesù: la Pasqua di Cristo e poi dei cristiani. La Coena-Domini Pasquale del Signore c’immette dentro il cuore del mistero pasquale, l’Agnello immolato per noi che ci ha redenti con il suo Sangue. LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Prescrizioni per la cena pasquale. Dal libro dell’Èsodo (Es 12,1-8.11-14) In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: «Questo mese
Non è una riproduzione folcloristica dell’entrata di Gesù a Gerusalemme, <!-more-> ma un fare memoria della «presa» di possesso della Città Santa, simbolo della Nuova Gerusalemme da parte del Messia che si sostituirà all’antico sacerdote ebraico. Con la sua morte e risurrezione, Cristo entra nel suo Regno e tutta la comunità, il mondo intero attende il suo ritorno glorioso nella parusia.Antifona Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il
Noi non sappiamo guardare alla morte con lo sguardo di Gesù, perché riponiamo tutto nella vita. Eppure è solo attraverso la morte che noi raggiungiamo la vera pienezza di vita, che noi completeremo con la nostra partecipazione alla Redenzione. Gesù parlando di sé dice: «Se il granello di senape che è caduto a terra non muore, rimane solo: ma se muore produce molto frutto» (Gv 12,24); «E io, quando sarò innalzato da terra, trarrò tutti a me» (Gv 12,32). Prima Lettura
«Tutti siamo ciechi, se il Cristo non ci illumina. <!-more-> Forse crediamo di sapere tante cose, di conoscere il mondo, la vita, l’amore e siamo ciechi; e non ce ne accorgiamo, che è la peggiore disgrazia di un povero cieco. La nostra anima vede veramente quando guarda con gli occhi di Dio, cioè con fede» (cit. P. Liggeri). LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Il Signore rigetta Saul perché non sa dare a Dio lo sguardo semplice dell’obbedienza ed elegge David perché
Dio aveva prodigiosamente dissetato il popolo che seguiva Mosè nel deserto. <!-more-> Dio fatto uomo chiede da bere ad una donna samaritana che stava attingendo acqua ad un pozzo. Le parti si sono invertite: Colui che può far scaturire l’acqua nel deserto, Colui che può dissetare anche l’anima, chiede da bere. Egli, in verità, ha sete di dissetarci. E noi possiamo dissetarlo aprendo l’anima alla sua grazia divina perché la nostra anima inquieta, e in continuo cammino ha un desiderio incessante