NT/ Luglio 14, 2023/ musica, motivo pietrangolare, Meditazioni, Riflessioni, Padri

Il Signore è mia luce e mia salvezza

«Cantare è proprio di chi ama».

 

In noi viene edificata e dedicata la casa di Dio – È il nuovo comandamento il Cantico nuovo

Volendo Cristo Signore entrare ed abitare in noi, quasi a costruire, diceva: Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri (Gv 13,34). Vi do un comandamento, dice. Eravate invecchiati infatti, per me non costituivate ancora una casa, eravate giacenti sotto le vostre macerie. Perciò, per essere tratti fuori dal cumulo annoso della vostra rovina, amatevi gli uni gli altri. Consideri dunque la carità vostra che questa casa, come è stato predetto e ne è stato diffuso l’annunzio, viene edificata tuttora nel mondo intero. Infatti, come è contenuto nel Salmo, quando dopo l’esilio veniva riedificato il tempio, si diceva: Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra (Sal 95, 1). E quel che là disse canto nuovo, il Signore lo disse comandamento nuovo. Quale in realtà il contenuto del canto nuovo, se non un amore nuovo? Cantare è proprio di chi ama. La voce di questo cantore è il fervore di un santo amore.

Dio va amato per se stesso e il prossimo per Dio

Amiamo, amiamo in dedizione spontanea: è Dio infatti che amiamo, niente troviamo che sia da preferirsi a lui. Amiamo lui per se stesso e noi in lui, sempre però a motivo di lui. Ama l’amico di amore sincero colui che ama Dio nell’amico, o in quanto Dio è nell’amico o perché Dio sia nell’amico. Ecco l’affetto autentico; se il nostro amore tende ad altro fine, è un odiare il nostro, più che un amore. Infatti su chi riversa il suo odio chi ama il male (Sal 10, 6)? Sul suo vicino forse o la sua vicina? Si atterrisca: odia l’anima sua (Sal 10, 6). Amare il male è odiare l’anima. Per contro, dunque, odio al male è amore dell’anima. Odiate il male voi che amate il Signore (Sal 96, 10). Buono è Dio, quel che ami è male, e te stesso ti ami cattivo: come ami Dio se continui ad amare quel che Dio odia? Hai udito infatti che Dio ci ha amato (Cf. 1 Gv 4, 10), ed è vero, ci ha amato; se riflettiamo quali ci abbia amato, ci copriamo di rossore. Se non ne proviamo vergogna, è appunto perché, amandoci tali, fece sì che non fossimo tali. Ci vergogniamo al ricordo dei nostri trascorsi, ci rallegra la speranza di quel che ci attende. Perché mai dobbiamo arrossire di quel che siamo stati e non piuttosto aprirci alla fiducia per essere stati salvati nella speranza? Abbiamo infine ascoltato: Accostatevi a lui e sarete illuminati e i vostri volti non arrossiranno (Sal 33,6). Se dovesse eclissarsi la luce, ricadi nella confusione. Accostatevi a lui e sarete illuminati. Egli è dunque la luce, noi tenebre senza di lui. Se proverai a sottrarti alla luce, resterai nelle tenebre tue proprie; se invece ti sarai accostato, sarai illuminato da una luce non tua: Un tempo eravate tenebre, dice l’Apostolo ai convertiti: ora invece siete luce nel Signore (Ef 5,8). Ne segue che, se luce nel Signore, le tenebre sono prive della presenza del Signore. D’altra parte, se la luce è nel Signore e le tenebre sono prive della presenza del Signore, accostatevi a lui e sarete illuminati.

(Sant’Agostino, Discorso 336, cf. 1-2)

Salmo  26 (27)

1 Di Davide.
Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?
2 Quando mi assalgono i malvagi
per straziarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere.
3 Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me divampa la battaglia,
anche allora ho fiducia.
4 Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore
ed ammirare il suo santuario.
5 Egli mi offre un luogo di rifugio
nel giorno della sventura.
Mi nasconde nel segreto della sua dimora,
mi solleva sulla rupe.
6 E ora rialzo la testa
sui nemici che mi circondano;
immolerò nella sua casa sacrifici d’esultanza,
inni di gioia canterò al Signore.
7 Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
8 Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»;
il tuo volto, Signore, io cerco.
9 Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
10 Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato,
ma il Signore mi ha raccolto.
11 Mostrami, Signore, la tua via,
guidami sul retto cammino,
a causa dei miei nemici.
12 Non espormi alla brama dei miei avversari;
contro di me sono insorti falsi testimoni
che spirano violenza.
13 Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
14 Spera nel Signore, sii forte,
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.

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