Il nome, nella Sacra Scrittura, rivela l’essenza stessa della persona e anche la missione a cui Dio lo chiama. Oggi il nome dice poco. Spetta però alla mamma formare il volto della sua creatura e, nella divina missione di educatrice, far crescere, insieme al fisico le virtù che ne formeranno la personalità.
Prima Lettura (Nm 6, 22-27)
Dio aveva rivelato a Mosè il suo nome: Jahvè, colui che è, che esiste per sé. Quando Israele invocava questo nome, scendeva su di lui ogni benedizione. Era una luce, il favore di Jahvè che la Scrittura chiama poeticamente «la luce del volto di Dio». Era qualcosa che gli imprimeva il riflesso di Dio e ne indicava l’appartenenza a lui solo. L’uomo che vive con Dio e di Dio, lo riflette nel suo volto, nei suoi atti e nel suo parlare e questo riflesso è inconfondibile: «Porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Dal libro dei Numeri
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Salmo Responsoriale Dal Sal 66 (67)
Dio abbia pietà di noi e ci benedica.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti. R.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra. R.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra. R.
Seconda Lettura (Gal 4,4-7)
In Gesù Figlio di Dio e immagine della sua gloria, (cf.2Cor 4,6) ci sono date tutte le benedizioni ed egli, a sua volta, imprime su di noi la sua immagine. Ci chiama col nome di figli di Dio attraverso lo Spirito Santo che, nel battesimo, ci fa chiamare Dio, Padre. In questa rivelazione della paternità di Dio, Maria ha avuto un ruolo esclusivo, poiché ha concepito il Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo. Ella, perciò pur rimanendo Figlia del Padre ha ricevuto il nome di Madre di Dio, suo Figlio e anche quello di Sposa dello Spirito Santo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!».
Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.
VANGELO
Gli angeli annunziarono ai pastori il Messia col nome di Salvatore. È l’Emmanuele, il Dio con noi che ci offre la salvezza (Is 7,14) e che i pastori riconoscono sotto le apparenze di un bimbo povero. Anche la Madonna gli pone il nome di Gesù Salvatore, secondo il messaggio dell’angelo e, nella sua meditazione custodiva conoscendolo man mano sempre di più, il mistero di questo nome. Madre di Dio, Maria è anche madre nostra e ci aiuta con il suo intervento a scoprire in noi, in una lenta e paziente maturazione il vero volto del suo Figlio.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,16-21)
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
ORIENTAMENTI PER LA PREGHIERA
Egli è “la pietra che è stata da voi costruttori rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare”. In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati».
(At 4,11-12)
Meraviglioso scambio!
Il Creatore ha preso un’anima e un corpo,
è nato da una vergine;
fatto uomo senza opera d’uomo,
ci dona la sua divinità.
(Antifona dei primi vespri della Festa di Maria, Madre di Dio)
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Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ‘ mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate.
(A.Dante, La Divina Commedia, Paradiso: XXXIII Canto)
LITANIE LAURETANE
Signore, pietà. Signore pietà
Cristo, pietà. Cristo pietà
Signore, pietà. Signore pietà
Cristo, ascoltaci. Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici. Cristo, esaudiscici
Padre del cielo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.
Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.
Spirito Santo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.
Santa Trinità, unico Dio, Abbi pietà di noi.
Santa Maria, prega per noi.
Santa Madre di Dio, prega per noi.
Santa Vergine delle vergini, prega per noi.
Madre di Cristo, prega per noi.
Madre della Chiesa, prega per noi.
Madre della Misericordia, prega per noi.
Madre della divina grazia, prega per noi.
Madre della Speranza, prega per noi.
Madre purissima, prega per noi.
Madre castissima, prega per noi.
Madre sempre vergine, prega per noi.
Madre immacolata, prega per noi.
Madre degna d’amore, prega per noi.
Madre ammirabile, prega per noi.
Madre del buon consiglio, prega per noi.
Madre del Creatore, prega per noi.
Madre del Salvatore, prega per noi.
Madre di misericordia, prega per noi.
Vergine prudentissima, prega per noi.
Vergine degna di onore, prega per noi.
Vergine degna di lode, prega per noi.
Vergine potente, prega per noi.
Vergine clemente, prega per noi.
Vergine fedele, prega per noi.
Specchio della santità divina, prega per noi.
Sede della Sapienza, prega per noi
Causa della nostra letizia, prega per noi.
Tempio dello Spirito Santo, prega per noi.
Tabernacolo dell’eterna gloria, prega per noi.
Dimora tutta consacrata a Dio, prega per noi.
Rosa mistica, prega per noi.
Torre di Davide, prega per noi.
Torre d’avorio, prega per noi.
Casa d’oro, prega per noi.
Arca dell’alleanza, prega per noi.
Porta del cielo, prega per noi.
Stella del mattino, prega per noi.
Salute degli infermi, prega per noi.
Rifugio dei peccatori, prega per noi.
Soccorso dei migranti, prega per noi.
Consolatrice degli afflitti, prega per noi.
Aiuto dei cristiani, prega per noi.
Regina degli Angeli, prega per noi.
Regina dei Patriarchi, prega per noi.
Regina dei Profeti, prega per noi.
Regina degli Apostoli, prega per noi.
Regina dei Martiri, prega per noi.
Regina dei veri cristiani, prega per noi.
Regina delle Vergini, prega per noi.
Regina di tutti i Santi, prega per noi.
Regina concepita senza peccato originale, prega per noi.
Regina assunta in cielo, prega per noi.
Regina del santo Rosario, prega per noi.
Regina della famiglia, prega per noi.
Regina della pace, prega per noi.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
perdonaci, o Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
ascoltaci, o Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi.
Prega per noi, Santa Madre di Dio.
E saremo degni delle promesse di Cristo.
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Icona miracolosa di Žyrovici della Santissima Madre di Dio sita nella Chiesa dei Santi Martiri Sergio e Bacco a Roma
Il Verbo di Dio, come dice l’Apostolo, «della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli» (Eb 2, 16. 17) e prendere un corpo simile al nostro. Per questo Maria ebbe la sua esistenza nel mondo, perché da lei Cristo prendesse questo corpo e lo offrisse, in quanto suo, per noi.
Perciò la Scrittura quando parla della nascita del Cristo dice: «Lo avvolse in fasce» (Lc 2, 7). Per questo fu detto beato il seno da cui prese il latte. Quando la madre diede alla luce il Salvatore, egli fu offerto in sacrificio.
Gabriele aveva dato l’annunzio a Maria con cautela e delicatezza. Però non le disse semplicemente colui che nascerà in te, perché non si pensasse a un corpo estraneo a lei, ma; da te (cfr. Lc 1, 35), perché si sapesse che colui che ella dava al mondo aveva origine proprio da lei.
Il Verbo, assunto in sé ciò che era nostro, lo offrì in sacrificio e lo distrusse con la morte. Poi rivestì noi della sua condizione, secondo quanto dice l’Apostolo: Bisogna che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e che questo corpo mortale si vesta di immortalità (cfr. 1 Cor 15, 53).
Tuttavia ciò non è certo un mito, come alcuni vanno dicendo. Lungi da noi un tale pensiero. Il nostro Salvatore fu veramente uomo e da ciò venne la salvezza di tutta l’umanità. In nessuna maniera la nostra salvezza si può dire fittizia. Egli salvò tutto l’uomo, corpo e anima. La salvezza si è realizzata nello stesso Verbo.
Veramente umana era la natura che nacque da Maria, secondo le Scritture, e reale, cioè umano, era il corpo del Signore; vero, perché del tutto
identico al nostro; infatti Maria è nostra è sorella poiché tutti abbiamo origine in Adamo.
Ciò che leggiamo in Giovanni «il Verbo si fece carne» (Gv 1, 14), ha dunque questo significato, poiché si interpreta come altre parole simili.
Sta scritto infatti in Paolo: Cristo per noi divenne lui stesso maledizione (cfr. Gal 3, 13). L’uomo in questa intima unione del Verbo ricevette una ricchezza enorme: dalla condizione di mortalità divenne immortale; mentre era legato alla vita fisica, divenne partecipe dello Spirito; anche se fatto di terra, è entrato nel regno del cielo.
Benché il Verbo abbia preso un corpo mortale da Maria, la Trinità è rimasta in se stessa qual era, senza sorta di aggiunte o sottrazioni. E’ rimasta
assoluta perfezione: Trinità e unica divinità. E così nella Chiesa si proclama un solo Dio nel Padre e nel Verbo.
(Dalle «Lettere» di sant’Atanasio, Vescovo ad Epitetto 5-9; PG 26,1058. 1062-1066)
Preghiera
Non c’è nulla che mi affascini di più che parlare di Maria.
Ella è una scintillante stella che si alza sull’immensità del mare umano e sfavilla con i suoi meriti.
O tu, che ti senti sbattuto dai flutti di questo mondo in mezzo ad uragani e a tempeste, non abbandonare con gli occhi la luce di quella stella se non vuoi fare naufragio.
Se si leva il vento delle tentazioni, se lo scoglio delle tribolazioni ostacola la tua rotta, guarda la stella, invoca Maria.
Se sei sbattuto dalle onde dell’orgoglio, dell’ambizione, del rancore, della gelosia, guarda la stessa, invoca Maria.
Se la collera, l’avarizia, i desideri impuri squassano il vascello della tua anima, guarda a Maria.
Se turbato dall’enormità dei tuoi peccati, vergognoso delle brutture della tua coscienza, spaventato dal giudizio divino, cominci a lasciarti andare alla tristezza, a scivolare nella disperazione, pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle angosce, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria.
Il suo nome non si allontani mai dalle tue labbra, non si allontani mai dal tuo cuore.
(S.Bernardo, Invoca Maria)
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Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; hai udito che questo avverrà non per opera di un uomo, ma per opera dello Spirito santo. L’angelo aspetta la risposta; deve fare ritorno a Dio che l’ha inviato. Aspettiamo, o Signora, una parola di compassione anche noi, noi oppressi miseramente da una sentenza di dannazione. Ecco che ti viene offerto il prezzo della nostra salvezza: se tu acconsenti, saremo subito liberati. Noi tutti fummo creati nel Verbo eterno di Dio, ma ora siamo soggetti alla morte: per la tua breve risposta dobbiamo essere rinnovati e richiamati in vita.
Te ne supplica in pianto, Vergine pia, Adamo esule dal paradiso con la sua misera discendenza; te ne supplicano Abramo e David; te ne supplicano insistentemente i santi patriarchi che sono i tuoi antenati, i quali abitano anch’essi nella regione tenebrosa della morte. Tutto il mondo è in attesa, prostrato alle tue ginocchia: dalla tua bocca dipende la consolazione dei miseri, la redenzione dei prigionieri, la liberazione dei condannati, la salvezza di tutti i figli di Adamo, di tutto il genere umano.
“Eccomi”, dice, “sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38). Rispondi presto all’Angelo, anzi al Signore per mezzo dell’Angelo. Rispondi una parola e accogli la Parola: proferisci la tua parola e concepisci la parola divina; pronunzia la parola che passa e abbraccia la parola eterna. Perché ti attardi? Perché trepidi? Credi, acconsenti e accogli. L’umiltà si faccia audace, la verecondia fiduciosa. Non conviene per niente che la semplicità verginale dimentichi la prudenza. In questa unica circostanza non temere la presunzione, Vergine prudente, perché anche se è gradita la verecondia nel silenzio, ora è più necessaria la pietà che ti spinga a parlare. Apri, o Vergine beata, il cuore alla fede, le labbra alla confessione, le viscere al Creatore. Ecco il desiderato da tutte le genti sta fuori e bussa alla porta. Oh, se dovesse passare oltre mentre tu indugi e tu di nuovo dovessi ricominciare a cercare l’amato dell’anima tua! Sorgi, corri, apri! Sorgi con la fede, corri con la devozione, apri con il consenso». “Eccomi”, dice, “sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38)
(S.Bernardo, Lodi di Maria, Sermone IV,8)
Considera come Maria arriva fino agli Angeli per la pienezza della grazia, e supera quando sopravviene in lei lo Spirito. Negli angeli c’è la carità, la purezza, l’umiltà. Quale di queste cose non fu eminente in Maria? Ma questo è stato dimostrato sopra, per quanto ci fu possibile spiegare. Ora vediamo la sua sopra-eminenza. A quale degli Angeli è stato mai detto: Lo Spirito Santo sopravverrà in te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra: perciò il Santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio? E poi: La verità è germogliata dalla terra (Sal 84, 12), non dalla creatura angelica; essa ha assunto non la natura degli angeli, ma il seme di Abramo. È grande cosa per l’Angelo l’essere servitore ministro di Dio; ma Maria meritò qualcosa di più sublime, quella di esserne Madre. La maternità pertanto della Vergine è gloria sovraeminente, e per il singolare privilegio a lei concesso, essa è divenuta tanto più eccellente degli angeli quanto più il suo titolo di Madre è differente da quello di servi (ministri). Già ta per umiltà, ricevette ancora questa grazia di diventare madre senza concorso d’uomo e senza i dolori del parto. Tutto questo è ancora poco: quello che è nato da lei è chiamato il Santo, ed è il Figlio di Dio.
(S.Bernardo, Sermone Sull’acquedotto, 12)
Preghiera
Tu sai, o Maria, i bisogni di questo popolo e di tutta la Chiesa. Gli errori delle menti: Tu dissipali, Maestra di Verità, Sede della Sapienza. Gli errori del cuore: Tu placali, correggendo i costumi, ispirando l’aborrimento del vizio e della colpa, l’amore della virtù, la passione del bene. Perchè la comunità sia felice, ottieni a ognuno il santo timor di Dio, la fede viva nelle opere, la speranza dei beni che non passano, la carità che si eterna con Dio. Ottieni alle famiglie la fedeltà, la concordia, la pace; infondi o conferma nei reggitori della cosa pubblica la piena consapevolezza delle loro responsabilità, dei loro stretti obblighi nei riguardi della religione, della morale, del bene temporale di tutti. E come sulle anime, così, o Maria, si spanda la tua misericordia su tutti i mali che affliggono questo popolo e l’intera famiglia cristiana. Pietà Ti prenda dei poveri, dei carcerati, dei perseguitati per la giustizia, dei sofferenti, degli infermi, dei malati, degli sventurati di ogni nome. Salve, o Maria! Madre degli esuli, erranti quaggiù; loro vita, loro dolcezza, loro speranza. Madre del Divino Amore, conserva nei tuoi figli il fuoco di questo amore divino; ravvivalo nei cuori fervorosi, rianimalo nei cuori tiepidi, riaccendilo nei cuori degli indifferenti, che lo hanno lasciato spegnere; rigenera alla vita di questo amore le povere anime che l’hanno perduta per il peccato. E su tutti quanti Ti supplicano, scenda, Madonna del Divino Amore, larga, consolatrice, la tua materna benedizione. Amen. Ave Maria.
(P.Pio XII, Preghiera a Maria Madre di Dio)