NT/ Novembre 17, 2022/ Padri Chiesa, Commenti Bibbia, Vangelo, Preghiere, Meditazioni, Riflessioni, Sacra Scrittura, Padri, Domenica

Democrazia, uguaglianza, parità di diritti ci fanno spesso dimenticare che la schiavitù, il razzismo, esistono ancora sotto varie forme così come tante guerre nel mondo oltre quella terribile attuale che sta avendo ripercussioni socio-economiche in tutto il mondo. Bisogna continuare a tutti i livelli nella difesa della dignità della persona umana.

fratelli

Come è possibile arrivare alla pace con la guerra? La guerra è nel cuore dell’uomo e da quest’ultimo va sradicata c’insegna Gesù. Solo Dio è capace di colmare il cuore dell’uomo, dilatandolo, con il suo Spirito capace di riversare amore e «pace che sorpassa ogni intelligenza» creata.

 

LITURGIA PAROLA

Prima Lettura (2 Sam 5,1-3)

David, consacrato re e pastore del popolo di Dio, è figura di Cristo, consacrato dallo Spirito Santo, salvatore e guida della nostra umanità.

Cristo re , l'uomo della Sindone è il Creatore Onnipotente

Dal secondo libro di Samuèle 
In quei giorni vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”».
Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele.

Dal Sal 121 (122)

R. Andremo con gioia alla casa del Signore.

 

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.

Seconda Lettura (Col 1,12-20)

Paolo invita i cristiani a rendere grazie al Signore per i benefici della loro salvezza. È Dio che li «ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi», di appartenere cioè al popolo di Dio, che costituisce il «regno del suo Figlio diletto», la Chiesa suo corpo vivo.

Crocifissione (M. Chagall)

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Fratelli, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni, Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.

VANGELO

Luca mette in risalto gl’insulti che vengono rivolti al Cristo crocifisso. Ma Dio regna dalla croce del Figlio suo. Il buon ladrone ne riconosce «la regalità» e ottiene la promessa di farne parte.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23,35-43)

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

ORIENTAMENTI PER LA PREGHIERA

Cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio
un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra».

(Ap 5, 9-10)

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O Croce, indicibile amore di Dio, Croce, gloria del cielo, Croce, salvezza eterna. Croce, terrore dei malvagi, sostegno dei giusti, luce dei cristiani.

O Croce, per te sulla terra Dio nella carne si è fatto schiavo. Per te nel cielo l’uomo in Dio è stato fatto re.

Per te è sorta la luce vera, la notte maledetta fu vinta. Tu hai rovesciato per i credenti i templi delle nazioni; e sei tu il legame della pace, che unisce gli uomini in Cristo mediatore. Sei diventata la scala su cui l’uomo sale al cielo.

Sei sempre per noi, tuoi fedeli, la salvezza e l’àncora: sostieni la nostra dimora, conduci la nostra barca. Nella Croce sia salda la nostra fede, in essa si prepari la nostra corona. Amen.

La croce albero di vita

(Paolino di Nola, Canto)

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Ti faccio un esempio che ti aiuterà a credere questa cosa che d’altronde non puoi capire se non credi. Dimmi, quante erano le anime, secondo gli Atti degli Apostoli che credettero quando videro i miracoli degli Apostoli? Intendo dire di quei Giudei che avevano crocifisso il Signore, che gli avevano messo addosso quelle mani assassine, che avevano orecchie sacrileghe e una lingua che fu paragonata a una spada: I loro denti erano lance e frecce, la loro lingua una spada affilata (Sal 57, 4). Tuttavia, siccome non per nulla Cristo aveva pregato per loro, non per nulla aveva detto: Padre, perdona! ‘perché non sanno quello che fanno, molti di essi abbracciarono la fede; anzi, come si legge, in quel giorno si unirono a loro (così sta scritto) tremila persone (At 2, 41). Sono dunque migliaia di persone, se ne dice persino il numero; su di esse viene lo Spirito Santo per mezzo del quale l’amore di Dio viene riversato nei nostri cuori.

(Agostino, Discorsi 229G, 5)

La guarigione nel Sangue di Cristo

La guarigione nel Sangue di Cristo

Sei cristiano, porti sulla fronte la croce di Cristo. Il tuo marchio indica chi debba tu confessare. Quando egli pendeva sulla croce – quella croce che tu porti- sulla fronte; non ti conquista il segno del nudo legno, ma il segno di colui che vi pende – perciò, quando egli pendeva sulla croce, scorgeva intorno a sé dei carnefici, tollerava gli offensori, pregava per i nemici. Il Medico, anche quando era messo a morte, sanava i malati con il proprio sangue. Disse infatti: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno. Né questa invocazione fu priva di senso o senza effetto. E da questi stessi derivarono in seguito migliaia di credenti in colui che avevano ucciso, perché apprendessero a morire proprio per lui che patì proprio per loro e proprio da parte loro. Di qui si comprende allora, fratelli, da questo segno, da questo marchio, che il cristiano riceve fin da quando diventa catecumeno, di qui si comprende per quale ragione siamo cristiani.

(Agostino, Discorsi 302, 3)

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Il mistero della nostra salvezza

In questa stessa sofferenza appare il criterio che sarà presente al momento del suo giudizio su tutti gli uomini, poiché la fede del ladrone che crede è figura di coloro che sono da salvare, e l’empietà di colui che bestemmia preannuncia la figura di coloro che sono da condannare. La passione di Cristo, dunque, contiene il mistero della nostra salvezza.

Il mistero della nostra salvezza

Il mistero della nostra salvezza

(Leone Magno, Sermone 55, l)

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Importa quindi riflettere in quale forma egli salga. Vedo che è nudo (cf, Gv 19,23 ): perciò salga in questa forma chi si appresta a vincere il mondo, sì da non cercare gli appoggi del secolo. Adamo fu vinto, egli che andò in cerca di vesti (cf. Gn 3, 7), mentre vinse colui che depose ogni indumento. Ed egli salì nella stessa forma in cui la natura ha plasmato noi per la disposizione di Dio creatore. Così il primo uomo aveva abitato nel Paradiso, così il secondo uomo è entrato nel Paradiso (cf. 1Cor 15, 47). E perché non doveva vincere soltanto per sé, ma per tutti noi, egli stese le mani (cf.Is 65, 2; Rm 10, 21) per attrarre tutto a sé, affinché ciò che prima era di questa terra, liberato dal nodo della morte e attaccato al giogo della fede, fosse da lui congiunto con le realtà del Cielo.

Adamo ed Eva cacciati dal paradiso

Mosaico XII-XIII secolo, duomo di Monreale. (Dio rimprovera Adamo ed Eva)

(Ambrogio, Esposizione del Vangelo secondo Luca 10, 110)

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Quando il Verbo disse: Io sono un verme e non un uomo)· l’obbrobrio degli uomini e l’abiezione dei popoli (Sai 22, 7), preannunciò chiaramente che cosa gli sarebbe sopraggiunto e accaduto. Egli è ovunque un’infamia per noi che crediamo in lui, ed è un emarginato dei popoli, poiché dal vostro popolo è stato gettato in disgrazia e ha sopportato tutte le indegnità che gli avete rivolto. [ … ] Coloro che lo videro sulla croce non solo scuotevano le loro teste, ma: anche storcevano la bocca, […] e per gioco dicevano quelle cose che sono state scritte anche nei commentari dei suoi Apostoli: Egli’ si è chiamato il Figlio di Dio che scenda giù dalla croce e cammini! Che Dio lo salvi! (Mt 27, 39-43 ).

Crocifisso della cappella del Santuario dell’Amore misericordioso della B.Madre Speranza (Collevalenza-Pg)

(Giustino, Dialogo con Trifone 101)

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Iscrizione della croce di Gesù

Il Titulus crucis (titolo, iscrizione della croce) è l’iscrizione, riportata differentemente dai quattro vangeli canonici, apposta sopra la croce di Gesù, quando egli fu crocifisso, per indicare la motivazione della condanna. L’esibizione della motivazione della condanna, infatti, era prescritta dal diritto romano, in tre lingue, usanza riservata solo ad eventi solenni. Il titulus identifica anche una reliquia conservata a Roma nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme e costituita da una tavola di legno di noce, che secondo la tradizione sarebbe il cartiglio originario infisso sopra la croce. Il legno, ritrovato in una nicchia nel 1492 durante lavori di conservazione condotti nella chiesa, reca una parte di un’iscrizione (presumibilmente, ma senza alcuna certezza, frutto di uno smembramento) in caratteri compatibili con quelli del I secolo, da destra a sinistra (comprese le righe in greco e latino), in tre lingue diverse: ebraico, greco e latino.

La scritta mostra la maestà di un re. Si redige la scritta, e vien posta sopra la croce, non sotto la croce, perché su le sue spalle è il principio (Is 9, 6). Ma che cos’è il principio, se non la sua eterna potenza e divinità? Per cui anch’egli, quando fu interrogato: Tu chi sei?, rispose: Il principio, io che parlo a voi ( Gv 8, 25 – Vulgata). Leggiamo questa scritta: Gesù, dichiara, Nazareno, re dei Giudei (Gv 19, 19). Giustamente la scritta sta sopra la croce, perché il regno che Cristo possiede non è proprio del corpo di un uomo (cf. Gv 18, 36), ma della potenza di Dio. Giustamente la scritta sta sopra la croce, perché sebbene il Signore Gesù fosse in croce, tuttavia splendeva dall’ alto della croce con una maestà regale.

(Ambrogio, Esposizione del Vangelo secondo Luca 10, 112-113)

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Quest’uomo, egli dice, non ha fatto niente di odioso. Oh, come è bella questa confessione! Quanto saggio è il ragionamento ed eccellenti i pensieri! Egli è diventato il confessore della gloria del Salvatore e l’accusatore dell’orgoglio di coloro che lo hanno crocifisso […] Guardiamo alla sua più bella confessione di fede. Dice: Gesù ricordati di me quando sarai nel tuo Regno. Lo vedi crocifisso e lo chiami re. Credi che colui che sopporta scherno e sofferenza giungerà alla gloria divina. Lo vedi circondato dalla folla dei Giudéi, dal malvagio gruppo dei farisei e dal complesso dei soldati di Pilato. Tutti costoro lo stavano deridendo, nessuno faceva atto di fede in lui.

Gesù Cristo Re dell'universo( immagine elaborata da R.D)

Gesù Cristo Re

(Cirillo di Alessandria, Commento a Luca, omelia 153)

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